Generazione Afro by Sandra Rossetti;

Generazione Afro by Sandra Rossetti;

autore:Sandra Rossetti; [Rossetti;, Sandra]
La lingua: ita
Format: epub
editore: edigita
pubblicato: 2023-01-11T23:00:00+00:00


Inizialmente non frequentavo affatto le discoteche, ero in una compagnia di amici più grandi di me e frequentavamo circoli dove si parlava di musica ma soprattutto di politica, le disco le vedevamo tutt’altro che bene. Si ascoltava prog rock e di dance neanche a parlarne. La svolta avvenne quando iniziai a frequentare amici che andavano alla Baia degli Angeli, me ne parlavano molto ma ero troppo piccolo e non potevo seguirli. Un sabato sera finalmente mi portarono in un club sul Lago di Garda, molto più vicino rispetto alla Baia, si chiamava Les Cigales […] Rimasi folgorato. Suonavano Rubens e Mozart e la musica era tutt’altro che commerciale, molto diversa dai suoni che si sentivano nei club milanesi, suonavano funk e le prime cose afro di artisti pop come Peter Gabriel o Mick Fleetwood.322

Nella musica afro mixata da Mozart e da Rubens, Bolla ha trovato molte affinità con i generi che lui stesso ascoltava in quel periodo e inoltre egli si è sentito anche molto attratto da «quell’ambiente post-hippy abbastanza distante del fighettismo milanese», che caratterizzava tutte le discoteche afro, compresa Les Cigales di Bedizzole323. Così come emerge dai suoi ricordi, tornato a casa da Les Cigales e letteralmente “folgorato” da quell’esperienza, Bruno Bolla ha faticato molto a prendere sonno e da quel giorno ha iniziato «a cercare funk, soul e disco disperatamente»324, generi musicali, questi, che sono entrati nel suo repertorio assieme alla programmazione alternativa che egli proponeva al Viridis, la quale comprendeva anche musica dark, industrial, punk e new wave. La sua passione per il genere afro si è tradotta anche, nella seconda metà degli anni Ottanta, nell’organizzazione al Viridis di serate in cui venivano da lui invitati a mixare i veri e propri dj dell’Afro. Bolla afferma infatti, nella sua intervista rilasciata agli organizzatori del progetto “Notte Italiana”, che «tornando a me, mi piace ricordare che nel 1986-1987 portai per primo a Milano i dj di punta del fenomeno afro-funk-electro come Mozart, Rubens, Daniele Baldelli, Claudio Tosi Brandi (TBC) e Beppe Loda (un po’ il mio maestro e grande amico)».

Nonostante l’esperienza del Viridis e i gusti musicali di Bruno Bolla, la musica afro, le sue discoteche e il popolo post-hippy che le frequentava non hanno però mai preso piede a Milano; questo è accaduto come conseguenza del fatto che negli anni Ottanta in questa città dallo stile di vita molto “paninaro” c’era poco posto per la musica alternativa e, dove questa ha preso piede, ha seguito i gusti musicali delle subculture dark e punk, per le quali il legame che i giovani cultori dell’afro intrattenevano con la controcultura hippy era troppo forte e troppo poco innovativo da potere essere scelto come modello di esistenza sul quale modulare i gusti musicali e lo stile di vita.



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